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Educazione musicale e linguaggio

“In una prospettiva di comunicazione la musica non interessa solo l’orecchio. Essa connette l’orecchio con l’occhio, il corpo, il movimento, l’emozione in una continua tela di ragno percettiva e sensoriale. La musica non si limita solo a connessioni con il mondo esterno, ma anche con quello interno”.(Tratto dall’articolo: “Centralità della musica e scuola dell’infanzia”, Mauro Cervellati,2005).

Il rientro a scuola, dopo tanti mesi di chiusura ha fatto sì che noi educatrici ci interrogassimo maggiormente sui diversi bisogni dei bambini ai quali è stato chiesto di affrontare l’inserimento in una nuova scuola. Fin dai primi giorni abbiamo notato la gran voglia di stare insieme, di condividere nuove esperienze, di relazionarsi con i coetanei e soprattutto di esprimere con diversi linguaggi le loro idee e le loro emozioni. Il linguaggio verbale è fondamentale per una buona relazione sociale e in questa fascia d’età i bambini stanno ancora sviluppando il vocabolario lessicale che gli permetterà di esprimersi totalmente. Di conseguenza ci siamo chieste quale è lo strumento più adatto per aiutare i bambini ad esprimersi con maggior sicurezza senza però dimenticare la motivazione ed il divertimento? Fin dai primi giorni di scuola abbiamo notato che i bambini amano molto il battere con qualsiasi oggetto che possa emettere un suono, adorano cantare e muoversi a ritmo di musica. Così abbiamo pensato che lo strumento che avrebbe potuto facilitare sia le relazioni sociali che la comunicazione tra i bambini fosse LA MUSICA. Dalla nascita siamo attratti da tutti i suoni, ci piace imitarli, ripeterli in continuazione. I suoni ci stimolano e ci aiutano a riconoscere certi oggetti concreti. Inoltre, la musica permette lo sviluppo del linguaggio, quello cognitivo, motorio e riesce a muovere le corde delle emozioni senza aver bisogno di parole, l’ascolto di un brano può suscitare emozioni molto forti; in altre parole la musica tocca tutto ciò che riguarda il benessere dei nostri bambini ma soprattutto ci permette di divertirci tantissimo insieme perché la musica è un gioco e se ci divertiamo e giochiamo insieme “impariamo di più”. I bambini amano sperimentare con la musica e il movimento, sono inevitabilmente attratti dal suono e dal ritmo, li vediamo spesso ballare o rimanere piacevolmente stupiti quando qualcuno suona uno strumento. Questa combinazione consente loro di godersi la musica ed esprimere se stessi, ed è per questo motivo che abbiamo pensato di intraprendere un percorso di educazione musicale: un percorso di educazione all’ascolto nel quale viene chiesto ai bambini di eseguire una serie di giochi motori associati all’ascolto di brani musicali. In questo modo stiamo giocando insieme e attraverso il gioco sviluppiamo il senso del ritmo, la coordinazione motoria, l’imitazione e l’immaginazione e scopriamo il piacere di ascoltare ma anche di ascoltare noi stessi che sono aspetti importantissimi per lo sviluppo del linguaggio verbale e di quello emotivo. Quindi possiamo diventare e fingere di essere improvvisamente dei topolini o degli elefanti basta correre a piccoli passi in punta di piedi mimando l’andatura veloce dei topolini oppure camminare lentamente mimando l’andatura pesante degli elefanti tutto a ritmo di musica lento o veloce. Oppure ascoltando altri brani impariamo che anche il nostro corpo è uno strumento che suona: possiamo ad esempio battere le mani, la pancia, le spalle e le guance ma per fare questo dobbiamo distinguere e fare attenzione alle diverse frasi musicali che compongono il brano perché ad ogni frase corrisponde una parte precisa del corpo da “suonare”.La musica permette di esprimerci anche utilizzando il linguaggio grafico: possiamo lasciare traccia di ciò che abbiamo sperimentato ascoltando e ballando disegnandolo sul foglio: possiamo rappresentare un elefante o un topolino in base alla discriminazione del ritmo che scandisce l’andatura dell’elefante piuttosto che quella del topolini. Il fare attenzione ai suoni ci permette di conoscere e di scoprire che anche la natura ha il suo linguaggio; “canta” ed emette costantemente suoni diversi in qualsiasi momento della giornata. Così giocando nel nostro giardino possiamo ascoltare le voci dei diversi elementi naturali. Possiamo sentire che il battere un bastoncino su un tronco emette un suono molto diverso rispetto a quando lo battiamo sulla nostra pancia. Oppure possiamo avvertire lo scricchiolio delle foglie ghiacciate, quale suono fa il tronco se lo grattiamo, il rumore del fango se lo schiacciamo con gli stivali. È’ meraviglioso vedere lo stupore ed i sorrisi dei bambini che ballando, cantando e ascoltando si emozionano e giorno dopo giorno imparano ad esprimersi meglio.“I bambini hanno il diritto a non perdere queste occasioni uniche, come il soffiare del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua. Un ascolto profondo di ciò che li circonda, un ascolto fondato sulla capacità dei sensi di attingere il vero”(“Con parole di foglie e fiori. Bambini nella natura”, Mortari, 2017).

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